Cari amici,
questa settimana vorrei condividere qualche riflessione sulla preghiera per il giubileo indetto per il 2025 dal S. padre Francesco.
Preghiera del Giubileo
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen
Questa preghiera ha suscitato in me alcune riflessioni: la prima è che la preghiera deve alimentarsi alla sorgente delle speranza, una speranza però che non può essere limitata da angusti orizzonti ma protesa all’attesa della venuta del Regno di Dio.
Questa attesa però non è un attesa passiva. La preghiera è vera quando tende a trasformarci in coltivatori operosI dei semi evangelici. Sappiamo quanto spesso la vita può essere dura, ma il Vangelo c’è ed opera più di quanto pensiamo, appunto come un seme che per quanto piccolo, è lì nel terreno pronto a germogliare per trasformarsi in una pianta grande e rigogliosa. Il Giubileo è un tempo di speranza semina e attesa per tutti coloro che si sentono Pellegrini di speranza. Ma cosa significa oggi essere pellegrini? Il pellegrinaggio cristiano indica un cammino un dinamismo che ci apre al cambiamento, implica anche una fatica, talvolta una sofferenza ma sempre con il desiderio nel cuore di raggiungere una meta grande.
Attraverso il pellegrinaggio che è un cammino in preghiera impariamo ad allargare i nostri desideri, scopriamo nuovi orizzonti e più di tutto impariamo a desiderare le cose che ci suggerisce lo Spirito, cioè i beni celesti. Impariamo ad essere pellegrini nella gioia dello Spirito Santo, chiedendogli le ispirazioni per lasciar lungo il cammino tutto quello che può appesantire la nostra vita, per esempio relazioni distorte e conflittuali, attaccamenti disordinati. Impegniamoci in questi mesi in una più intensa preghiera chiedendo la cosa più bella, cioè la gioia e la pace, di cui tutti dobbiamo sentire l’urgenza, sapendo che la vera pace è quella che il Signore Gesù ci ha promesso. In questo pellegrinaggio ci è di aiuto la Santa vergine Maria, modello di preghiera e perseveranza.
Un augurio a tutti, che questo sia un anno di pace per tutte le nostre famiglie, comunità nazioni, per il mondo intero!
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