Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,25-28.34-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

L’avvento è una forma di vita del cristiano.

La parola Avvento indica già un incarnarsi, umanizzarsi del divino che discende fra gli uomini per innalzarli a sé.

L’amore eterno di Dio si è calato nella nostra esistenza terrena.

«Dio nessuno l’ha mai visto» (Gv 1,18) e Clemente Alessandrino commenta «contempla i misteri dell’amore e allora vedrai il grembo del Padre, che solo il Dio Unigenito ha rivelato, e per amore Egli si lasciò contemplare».

Celebriamo costantemente l’avvento come presenza costante di Dio nel mondo con lo sguardo proteso al futuro: il Regno eterno di Dio non lo si attende solo nell’aldilà, ma è già qui tra noi, non lo vediamo e si desidera solo da lontano con la fede e la speranza, ma è già qui.

«Il signore è vicino» (Fil 4,5) è l’esclamazione con la quale la chiesa va incontro al suo Signore, Cristo porterà il Regno della giustizia e della pace eterna.

«Ma il Regno di Dio non esiste solo nella speranza; è già qui in mezzo a noi» (Odo Casel). Vigiliamo e preghiamo perché il Regno di Dio viva e cresca in noi e intorno a noi con le parole e con i gesti, cioè con le opere, il Regno di Dio e il «mondo nuovo» per così dire che tutti i desideriamo.

Questo è un tempo opportuno per chiederci concretamente come spendiamo la nostra vita quotidiana.

Strettamente legata alla vigilanza c’è la preghiera. La preghiera ci apre ampi orizzonti per pensare a Gesù che viene e verrà e pregare per tanti popoli martoriati dalla guerra, dalla fame, dal freddo, ecc.

Se la nostra unica preoccupazione è trovare cosa poter comprare, Gesù passerà e non lo troveremo.

Dio ci concede questo tempo ancora per avvicinarci a Lui e per dirgli il nostro amore. Amen