Carissimi,
è ormai prossimo l’Anno del Giubileo 2025. Tutto è grazia e il giubileo che avrà inizio il 24 dicembre prossimo, con l’apertura della Porta santa nella Basilica vaticana, è grazia su grazia!
Ci distanziano solo tre mesi da questo evento di grazia per tutto il popolo di Dio.
Il tempo stringe, fattosi ormai breve richiede una preparazione più attenta dedita alla preghiera, come i tempi forti della liturgia. Qual è il significato di una “porta” detta santa che si aprirà nelle quattro basiliche di Roma? Il rito della Porta santa esprime un “percorso straordinario” verso la salvezza tutto l’anno 2025 rimarrà aperta, il pellegrino che la attraverserà sta a significare il cammino di conversione verso l’incontro con Cristo, la “porta” che ci unisce al Padre. Gesù stesso afferma questa verità: “Io sono la porta, se uno entra attraverso di me, sarà salvato” (Gv 10,9). Il gesto di passare nella Porta santa esprime la decisione di seguire e di lasciarsi guidare da Gesù, Buon Pastore.
Smarriti, in lui ritroviamo il come orientare il cammino della vita. È familiare, almeno nei nostri ambienti religiosi, un’altra immagine a cui lego altre parole bibliche “ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce mi apre la porta, Io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con Me” (Ap 3,20). Qui Gesù diventa un mendicante, ci chiede ospitalità. Bussa alla porta del cuore di tutti gli uomini e le donne di questo “Anno Santo”. Ognuno ascolti ciò che il suo Spirito chiede!
Soltanto tu che leggi, tu che ascolti, tu puoi aprire. Gesù non abbatte e non forza la porta del tuo cuore. «Aprimi sorella mia, mia amica, mia colomba» (CdC 5,2). Consideriamo quest’anno Santo come un’attesa prolungata, un tempo che precede un incontro, che precede un abbraccio, una festa: la gioia della fede. Una fede che tocca le «gioie semplici» autentici doni di Dio. «La gioia di vivere, la gioia di fronte alla bellezza della natura, la gioia di un lavoro benfatto, la gioia del servizio, la gioia dell’amore sincero e puro, l’amicizia condivisa, i bei momenti di vita familiare, la scoperta dei buoni risultati» (Benedetto XVI). Il cristiano, e chiunque, è chiamato a sublimarle con la fede a perfezionarle con Cristo e in Cristo risorto. Dio ci ama (mi ama) e ci vuole (mi vuole) felici. Questa gioia profonda e duratura è frutto dello Spirito Santo, non una nuvola passeggera. La fede ti edifica come casa sulla roccia: «cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti, […] a essa non venne meno» (Mt 7,21) perché? Perché si regge sulla fede in Cristo Gesù, vivo per sempre!
Diamo fondamento alla nostra vita su ciò che non passa, cioè su Dio. Viviamo nella grande famiglia che è la Chiesa! La “Porta” si apre per chiunque vuole rinascere nella fede, dare un impulso nuovo alla sua fede.
Veniamo a te, Padre,
con un cuore che invoca
una fede costante
come le stelle «che brillano
di gioia per chi le ha create» (Bar 3,35)
Ricordaci, Signore, nei momenti di dubbio
la tua eterna Presenza.
Fa che la nostra fede cresca
profonda e forte
non scossa dai venti del cambiamento.
Concedici il coraggio di credere senza vedere
nei giorni di prova, sii la nostra roccia,
nei giorni di debolezza sii la nostra fortezza.
Rinnova il nostro spirito, o Dio, perché
non desistiamo di testimoniarti a coloro che sono ancora alla ricerca della
vera luce che sei «tu». Amen
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