Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. (1Cor 15,20-27a).

Nel Credo professiamo così: «fu crocifisso e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture».

«Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede» (1Cor 15,17). Nella lettera di Paolo risuona spesso l’annuncio di fede: «Cristo, è risorto dai morti». Inizia così il testo che corrisponde al capitolo 15 quasi al finale di questa prima lettera ai Corinzi, dove si confrontano due figure: Adamo e Cristo.

Adamo significa in ebraico uomo terreno e in lui ci ritroviamo tutti con la nostra fragilità e povertà, con il peso del peccato e la sofferenza della morte.

Dio, che ha creato la vita e con il suo soffio divino ha regalato la sua immagine e somiglianza, non poteva lasciarci vittime del peccato. Ha cominciato subito a tessere la storia della salvezza: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe. Questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Questo versetto è definito “protoevangelo” primissimo annuncio di salvezza. (La donna è Maria Immacolata che ha dato alla luce il Salvatore Gesù Cristo).

«Per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti» (1Cor 15,21).

Quest’uomo è il figlio di Dio e figlio dell’uomo che con la sua morte e risurrezione ci ha ridato la vita. Sì, risorgeremo!

Così continua il Credo «siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e morti e il suo Regno non avrà fine […]. Aspetto, la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà».

Cristo Risorto irradia la sua vita divina ed eterna in tutti noi, diventati suoi fratelli, grazie alla sua incarnazione. È lui, Cristo, che ha aperto per primo la tomba alla vita, è Lui che ha fecondato di eternità il sepolcro, è lui che ha trasformato ogni cosa, spalancando la soglia della morte, verso la luce e la gloria.

Noi crediamo che la vita risorta ci è donata nell’oggi: fratelli e sorelle, pregustiamo la vita risorta! I sacramenti, in particolare la Confessione (detta anche Riconciliazione) e l’Eucarestia sono i mezzi, «segni efficaci», per vivere da uomini e donne risorti!

La domenica è un’occasione per ricominciare a vivere da risorti, è un’occasione per festeggiare la nostra Pasqua settimanale con Cristo!

Cristo è «la pienezza» della vita risorta, a cui tutti siamo chiamati a partecipare.

La resurrezione compirà in pienezza il suo percorso dell’intera umanità. Paolo, per definire questa vittoria, ricorre a un versetto del Salmo 109, dove Dio (così viene espresso) «pone tutti i nemici sotto i suoi piedi»; ma l’avversario decisivo è la morte che la Pasqua di Cristo elimina per sempre.

La vita e la gioia sono la meta finale della storia. Allora tutti saremo nel Regno di Dio padre e «Dio sarà tutto in tutti» (1Cor 15,28). Quindi il punto d’arrivo è questa armonia di amore e relazione con la sorgente della vita e tutta la creazione contemplerà estasiata la pienezza della vita nella storia dell’uomo. Amen.