In Cristo tutti noi troviamo un’unità, perché con la sua totale offerta al Padre ci ha reso degni della gloria; ha eliminato nella sua carne l’odio e nella gloria della sua resurrezione ha diffuso lo spirito d’amore nel cuore di tutti gli uomini.

Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. (Ef 2,13-18)

È un’altro inno dedicato a Cristo Signore, nostra salvezza. Paolo parla a noi oggi come comunità di credenti, chiesa del terzo millennio.

La divisione tra ebrei e gentili (pagani), è stata abolita da Gesù mediante la sua morte in croce. Anche oggi egli, Cristo Gesù, è colui che rende possibile la riconciliazione e l’unità dei popoli ancora in cammino: guerre, violenza, corruzione, amore al denaro, peccati contro il dono della vita, ecc. impediscono la completa realizzazione della riconciliazione. Ma Cristo non è morto invano, certamente l’unità e la pace avverranno quando Dio ricapitolerà tutto in Cristo, le cose del cielo come quelle della terra, e consegnerà il Regno a Dio Padre.

In Cristo tutti noi troviamo un’unità, perché con la sua totale offerta al Padre ci ha reso degni della gloria; ha eliminato nella sua carne l’odio e nella gloria della sua resurrezione ha diffuso lo spirito d’amore nel cuore di tutti gli uomini.

San Paolo dice che Cristo ha abbattuto il «muro di separazione», con allusione al muro del tempio, per dirci che la lontananza dell’uomo da Dio non esiste più. In realtà Gesù con la sua obbedienza al Padre, fino alla morte, è diventato per tutti noi «la porta» per accedere al «Regno del Padre». Quale dono! Scaturito dal cuore del Padre. «Io sono la porta, se uno entra attraverso di me, sarà salvato». (Gv 10,9).

Da quando l’uomo con il suo orgoglio ha rifiutato Dio per credere alla menzogna, personificata da Satana, Dio non l’ha abbandonato, ma ha offerto la sua alleanza con la promessa del Salvatore, suo figlio Gesù.

Dio ha mantenuto la sua fedeltà. Fino alla fine dei tempi, Dio continua a rinnovare la sua fedeltà alla promessa fatta a tutti gli uomini.

La sua benevolenza unita alla misericordia persevera nel perdonare e promette la vita eterna a tutti i suoi figli.

Chi vuole rimanere fuori dalla porta (Gesù) del Cielo, vi rimane con un atto della sua libertà: non può farsi accusatore di Dio per la sua infelicità.

Cristo è la nostra pace!

Cristo è la nostra gioia!

Crediamo al suo eterno amore, ha versato il suo sangue, ha dato la sua vita per tutti!

«E della misericordia di Dio mai disperare» (Regola 4,74) così si chiude il capitolo quarto della regola di San Benedetto, «Gli strumenti delle buone opere».

Domande per la riflessione

  1. A che livello è la tua fede?
  2. Credi alla misericordia di Dio?
  3. Le tue azioni sono coerenti con la tua fede o vivi una doppia vita?
  4. Che cos’è la verità per te?
  5. Fratelli e sorelle, cerchiamo la verità?
  6. Come puoi vivere la verità nella libertà e la libertà nella verità?